
Coaching FlashMob – 22 ottobre 2015
Testimonianza HR manger
Sintesi dell’intervento della dott.ssa Roberta Bullo
Human Relations Manager ZaCh System Spa
Nel suo intervento spiega come l’incontro con il coaching avvenga durante la sua esperienza lavorativa e sia stato in un primo momento legato alla possibilità di utilizzarlo come strumento di sviluppo in azienda. Di coaching è da un po’ che se ne parla, anche se non sempre è chiaro cosa ci sia dietro questa parola, o meglio ci sono così tanti modi di intenderlo, che è anche difficile comprendere bene cosa sia questa pratica, oggi molto di moda.
In realtà ha potuto comprendere bene cosa sia il coaching nel momento in cui, vista la sua propensione a conoscere cose nuove e al desiderio di accrescere il suo bagaglio di competenze, ha deciso di partecipare ad un Master per diventare Professional Coach. Questo percorso le ha dato modo, in primis, di sperimentare il coaching su di sé (per diventare coach è infatti richiesto di essere un partner di coaching al fine di viverne gli effetti direttamente) e poi, compreso l’impatto che poteva avere con le persone, le ha permesso di cambiare nel suo approccio di essere manager all’interno dell’azienda. Quello che ha cercato di fare, un passo dopo l’altro, è stato, prima di tutto con l’esempio, favorire un maggiore dialogo a livello di management e poi, tra manager e collaboratori.
Il suo intento è stato quello di portare un po’ alla volta un modo nuovo di comunicare e ascoltare le persone, in cui vi sia realmente uno spazio per l’altro; spesso infatti nei vari meeting mentre si parla ognuno è contemporaneamente impegnato in una serie di altre attività concentrando la sua attenzione tra smartphone, pc e altri interlocutori e questo non è un segno di ascolto e attenzione.
Il percorso, per promuovere questa nuova cultura in azienda, non è lineare; spesso coniugare esigenze operative con il tempo che serve per un ascolto di qualità risulta particolarmente complicato, ma avere chiaro il valore che questo può creare è senz’altro un buon modo per impegnarsi e provare a farlo.
È altrettanto importante il ‘commitment’ della direzione, Roberta si ritiene molto fortunata di far parte di un’azienda che pone molta attenzione a questi aspetti, che crede fortemente nel valore delle risorse umane e che quindi si pone con apertura e curiosità davanti a queste iniziative.
Sulla scia di questa nuova modalità di comunicazione introdotta attraverso il coaching-approach, in azienda hanno lavorato per introdurre un nuovo strumento di valutazione della prestazione il “Performance Coaching Dialogue (PCD)”, uno spazio periodico in cui il manager dialoga con il collaboratore per esplorare sia il raggiungimento di obiettivi, ma anche le modalità attivate dalla persona nel raggiungere i risultati in modo da sancire e valorizzare il contributo e il significato che il collaboratore vuole portare nel proprio lavoro. Il Performance Coaching Dialogue diventa pertanto un’occasione condivisa e di confronto aperto sulle azioni e sui comportamenti.
La riflessione finale di Roberta riguarda proprio il modo in cui è cambiato il suo ruolo, prima troppo spesso interpretato come “il solutore di tutti problemi”, e dice: “oggi ho gli strumenti per aiutare gli altri a risolvere i problemi sentendosi protagonisti del proprio lavoro e il vantaggio per me, oltre a quello di non dover togliere tutte le castagne dal fuoco, è quello di essere molto più serena nello svolgimento del mio lavoro”.
A cura di Mascia Alberti